Pare sia uno dei dolci più semplici da realizzare, eppure le crostate sono il mio punto debole. Nella migliore delle ipotesi, quando riesco a gestire e stendere bene la frolla, ne viene fuori una crosta dagli usi alternativi, perché basta distrarsi un attimo, lasciarla in forno anche un solo minuto più del dovuto, per ritrovarsi con un oggetto contundente tra le mani. La frolla si fonde perfettamente con la morbida crema cotta e quando vi capiterà anche la succosa amarena sotto i denti (perchè è bene disporle sul dolce con parsimonia) godrete appieno del massimo equilibrio tra i sapori.
Ed invece questa ricetta è stata una vera scoperta, un modo molto semplice e veloce di preparare una sempre morbida crostata.
L’artefice di questa bontà, Marina B, dice : "Questa è una torta che va fatta in un blitz, senza tante mene, altrimenti non ha senso. Una volta viene più morbida, una volta meno, una volta affonda la marmellata (dipende dal suo peso specifico!), una volta cola sui bordi... il bello di questa crostata è proprio questo: ti sembra di mangiare un dolce diverso tutte le volte".
CROSTATA MORBIDA di Marina B
(tra parentesi le dosi per la versione light)
200 gr di farina 00 (debole)
200 gr di zucchero (170)
200 gr di burro morbido (150-170)
2 uova intere + 1 tuorlo (sbattuti)
scorza di limone grattugiata
1 cucchiaio di baking powder (o mezza bustina di lievito per dolci)
1 pizzico di sale
Mescolare tutti gli ingredienti secchi e aggiungere la miscela di uova e infine il burro morbido. Ne risulta una crema densa.Versare in tortiera (24-26 cm) rivestita di carta forno; fare con il dorso di un cucchiaio qualche buco qua e là e versarci sopra un vasetto di marmellata a scelta (preferibilmente scura, molto indicata la prugna). Infornare a 180 gradi per ca. 35-40 min.PS: nella stagione giusta è ottima con marmellata di arance amare e al posto della scorza di limone usare in questo caso la scorza di un'arancia grattugiata. (le dosi tra parentesi sono quelle che uso io normalmente per una versione light)
Non preoccupatevi se la marmellata a fine cottura si sarà depositata tutta sul fondo, Marina B, dice : "al limite ti si caramella un po' la marmellata ... anche a me ogni tanto succede con quella di ciliegie, perché faccio i buchi troppo profondi e la marmellata è più pesante. Ma questa è una crostata un po' così, nel senso che ogni volta viene diversa ... non dovete prendere ogni cosa alla lettera. Se solo cambiate marmellata, con la sua consistenza più o meno liquida, verrà già una cosa completamente diversa".
Io ho fatto la versione light con 150 g di burro, farcita con mezza dose di crema pasticciera e disposto sopra, pressandole leggermente nell'impasto, qualche amarena sciroppata (non candita).
LA CREMA PASTICCIERA
200 ml di latte fresco intero
50 ml di panna fresca
2 tuorli
20 g farina
50 gr zucchero
Procedimento
Versate in un pentolino il latte e la panna con le bucce di limone ricavate utilizzando un pelapatate. Ponete su fiamma e portate ad ebollizione.
In un altro pentolino versate le uova, lo zucchero e la farina, mescolate ed aggiungete a filo il latte caldo. Ponete di nuovo su fiamma e cuocete fino a quando la crema sarà densa, circa 3-4 minuti. Lasciate raffreddare.
Provatela!
lunedì 20 luglio 2009
Crostata morbida con crema e amarene
lunedì 13 luglio 2009
Biscotti alle nocciole e caffè
Questi biscottini al burro sono talmente gustosi e friabili che si sbriciolano in mano se non li si ingoia in un sol boccone. E le note di caffè e di nocciola tostata si fondono sprigionando un intenso aroma.
L'importante è la corretta lavorazione della pasta frolla, così burrosa e friabile da sciogliersi in bocca.
Ricetta ispirata a quella del bellissimo blog di Eryn che ha avuto la brillante idea di mescolare le nocciole al caffè macinato ( non liofilizzato), ho solo effettuato qualche piccola modifica in corso d’opera.
BOULES SABLEES CAFE' & NOISETTES
Per 15 palline da 20g
120g di farina
90g di burro freddo, a dadini
60g di nocciole intere
45g di zucchero
5 g di caffè in polvere ( non caffè liofilizzato)
la punta di un cucchiaini di lievito
1 pizzico di sale
vaniglia
Per decorare: 5 g di zucchero a velo, 3 g di caffè macinato, nocciole intere
Procedimento
In una ciotola mettere il burro freddo a dadini, lo zucchero, le nocciole ridotte in farina, la farina, il caffè macinato, il lievito, i semini gratatti da una mezza bacca di vaniglia e il sale. Cominciate a sfregare il composto con le dita (il movimento corretto è quello che si utilizza per indicare i soldi). Si otterrà uno sfarinato a piccoli fiocchi. A questo punto impastare a mano abbastanza velocemente in modo da ottenere una palla di pasta compatta che avvolgerete in pellicola trasparente e porrete in frigorifero per almeno un'ora.
Preriscaldate il forno a 180 ° C.
Dividete l’impasto in 15 palline da 20g ciascuna. Sistematele su una teglia rivestita di carta forno e posizionare nel mezzo di ognuno una nocciola intera pressando leggermente con il dito. La pallina deve appiattirsi ma leggermente. Infornare per circa 15 minuti.
Mentre i biscotti sono in forno, mescolare lo zucchero a velo con il caffè con cui spolverizzare i biscotti una volta sfornati. Trasferite con una spatola, delicatamente, i biscotti su una gratella in modo che possano raffreddarsi completamente.
A questo punto, se riuscite a resistere alla tentazione di divorarli tutti e subito, potete conservarli in una scatola di latta ponendo della carta stagnola tra il contenitore ed il coperchio.
Bon Appetit!
martedì 7 luglio 2009
Cialde e coni per gelato
E potevo mai servire il mio gelato al pistacchio in delle tristi e fredde coppette? Certo che no! Un buon gelato artigianale dev’essere buono da cima a fondo ed una vera cialda, croccante e sottile, ne valorizza la qualità. CIALDA CROCCANTE AL CACAO
Grazie al mio ultimo acquisto, una piastra elettrica per coni gelato presa in offerta da Lidl, sono riuscita ad ottenere un buon cono che sa di biscotto, friabile in bocca ed al tempo stesso resistente.
Dopo diversi tentativi ed opportune modifiche, dal ricettario allegato alla preziosa caccavella, questo è quel che ne è venuto fuori:
200g di zucchero
250g di farina
250ml acqua tiepida
100g burro
2 uova
1 cucchiaio colmo di cacao
Procedimento
Sciogliere il burro e sbatterlo con lo zucchero, le uova e l'acqua tiepida.
Mescolare il cacao alla farina ed aggiungerlo pian piano al composto sempre mescolando costantemente.
Lasciate riposare il tutto in frigorifero per almeno 30 minuti.
La pastella che si ottiene è semiliquida poichè l'impasto deve fluire da solo sulla superficie di cottura.
Versatene un paio di cucchiaiate (o mezzo mestolo) sulla piastra rovente ed attendete circa due minuti prima di aprire per controllarne la giusta cottura.
Per ottenere il classico cono arrotolato si parte quindi da una cialda piana che, ancora calda, viene arrotolata su se stessa. Poiché spesso risulta difficile riuscire a sigillare bene il fondo, per evitare fuoriscite di gelato è sufficiente chiudere il buchetto con del cioccolato fuso.
Ma è possibile giocare per ottenere varie forme come coppette, se sovrapposte a ciotoline di vetro, o semplici curve (come quella che vedete in foto) utilizzando una matterello di legno o un qualsiasi altro oggetto cilindrico.
Le cialde sono pronte e possono essere utilizzate subito o conservate in scatole di latta: al riparo da fonti di luce, calore e dall’umidità si conservano a lungo.
Provate a riempire i vostri coni con dei gusti a chilometro zero , a base di prodotti locali e di stagione che non sono solo garanzia di freschezza e genuinità ma contribuiscono anche alla salvaguardia dell’ambiente.
Da una nota della Coldiretti che dovrebbe far riflettere:
per trasportare a Roma un chilo di papaya dall’Argentina in volo per una distanza di 12mila km si consumano 5,4 kg di petrolio e si liberano 16,2 kg di CO2 mentre per un kg di mango dal Cile si richiede la combustione di 5,8 kg di petrolio con l’emissione di 7,4 kg di CO2.
Questo l’enorme costo sociale di un gusto esotico in coppetta.