mercoledì 24 marzo 2010

Biscottini al cioccolato

Come avrete già letto, quest’anno la Caffarel mi ha regalato un bell’uovo di cioccolato fondente che avrei dovuto decorare ma che è invece finito in questi deliziosi biscottini.

Biscottini al cioccolato

Mi piace la nota amara che, dopo la prima sensazione di dolcezza, lascia il cioccolato fondente e così, giorno dopo giorno, pezzettino dopo pezzettino, l’uovo stava scomparendo anche grazie alla nuova abitudine di accompagnare il caffè con un quadruccio di cioccolato.
Ed allora, prima di finirlo integralmente, ho dato una risposta ad una domanda che tutti si pongono dopo Pasqua – “come riciclare le uova di cioccolato?”

Biscottini morbidi al cioccolato
di Annalisa Barbagli

220 g di farina
100 g di zucchero scuro di canna
50 g di zucchero semolato
100 g di burro morbido
100 g di cioccolato fondente
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 uovo a temperatura ambiente
1 bacello di vaniglia
sale

Procedimento
Con un grosso coltello riducete a scagliette il cioccolato fondente – se si spezza in modo netto, senza fare briciole, è un buon cioccolato.
Aprite in due il bacello di vaniglia e raschiate l'interno recuperando i semini.
Mettete il burro molto morbido in una ciotola e lavoratelo con un cucchiaio di legno insieme ai due tipi di zucchero ed ai semini di vaniglia fino ad averlo morbido e spumoso. Unite l'uovo intero, poi prima le scaglie di cioccolato e successivamete la farina setacciata con il lievito ed un pizzico di sale.
Versate l'impasto su un fogli di carta forno e, aiutandovi con una spatola di acciaio, dategli la forma di un lungo cilindro (come fosse un piccolo salame di 3 cm di diametro). Avvolgetelo dentro la carta cercando di dargli una forma regolare quindi lasciatelo in frigorifero per alcune ore, anche tutta la notte.
Al momneto di cuocere i biscotti, eliminate la carta, e con un coltello ben affilato tagliate l'impasto a rondelle di circa 1/2 cm.
Adagiatele su di una placca rivestita di carta da forno e cuocete a 180° per circa 12-15 minuti a seconda che vogliate dei biscotti dal cuore morbido o croccante.

Un sincero grazie a Caffarel, per avermi dato la possibilità di assaporare un buon cioccolato dall’inconfondibile gusto che solo i prodotti di qualità riescono a donare.

mercoledì 17 marzo 2010

Triangolini speziati

Oggi è St. Patrick’s Day . L'Irlanda è in festa ma c’è una certa euforia anche nell’aria di Roma. Le piccole comunità irlandesi hanno già indossato qualcosa di verde ed io, che non posso vantare antenati celtici, divento irlandese per un giorno perchè, come recita un vecchio proverbio, "Everybody is Irish on march 17th!"
Ovviamente questo è un valido pretesto per sgranocchiare salatini irlandesi e bere della buona birra :)

Cheddar triangles

"May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand."
(la preghiera del viaggiatore di San Patrizio)

Irish Cheddar Triangles

250g di farina 0
1 cucchiaino di sale
½ c.ino zucchero
1 c.ino di cayenne
100g di burro
100g di formaggio Cheddar*
70/100 ml di acqua fredda
2 c.ai aceto
1/2 cucchiaino di bicarbonato
spezie varie
1 uovo per spennellare

* potete sostituire il Cheddar con del Parmigiano-Reggiano, Edam o Emmental.

Procedimento
Setacciate la farina con il sale, il pepe ed il bicarbonato in una larga ciotola, disponetela a fontana e sistematevi al centro il burro morbido ridotto a pezzettini.
Amalgamate la farina con il burro sfregandoli con la punta delle dita o con una forchetta, così da ottenere delle grosse briciole. Poi aggiungere il formaggio grattugiato, l’aceto, e l’acqua fredda necessaria ad ottenere un impasto compatto ma morbido. Impastate rapidamente. Formate una palla, avvolgetela con una pellicola trasparente e lasciate riposare per un’ora al fresco.

Perché cuocendo acquisti la giusta friabilità, questa pasta deve essere lavorata poco, evitando di scaldarla con il calore delle mani, che la rederebbe dura e difficile da stendere.

Trascorso il tempo, formate una sfoglia spessa circa 3 mm con il mattarello, oppure usate la macchina per fare la pasta e formate delle sfoglie rettangolari utilizzando il numero 3.
Imburrate delle teglie da forno e spennellate le sfoglie rettangolari con un po' di uovo sbattuto. Cospargete con semi di papavero, di sesamo, origano, peperoncino o altre spezie a vostra scelta. Tagliate a forma triangolare direttamente nella teglia.

Infornate in forno giá caldo a 200° C per 10/12 minuti. Dopo aver tolto i triangolini dal forno, lasciateli raffreddare su una gratella.
Si conservano bene in una scatola per biscotti.


Irish Cheddar Triangles
Ingredients: 250gr white flour, 1 tsp salt, 1 tsp sugar, 1/2 tsp baking soda,
1 tsp cayenne pepper, 100gr butter, 100gr grated Cheddar cheese, 80-100 gr cold water, 2 tablespoons white vinegar , 1 egg to use for brush, various spices.


In a food processor, mix flour, sugar, salt and baking soda. Add the butter and process until mixture forms coarse crumbs. Transfer to a large bowl and stir in cheese, water and vinegar until mixture forms a soft dough. Form it into a ball, wrap it in cellophane and chill in the refrigerator for 1 hour. When the dough is done resting, cut into equal-sized pieces, flatten one dough ball. Using a rolling pin or a pasta machine, shape into a flat strip of dough - I can usually get down to the 3 setting on my pasta machine w/o trouble.
Transfer the layers to a baking sheet, brush with a bit of egg mixture and sprinkle with your favourite spices. Using a knife, gently cut the layer into triangles. Use poppy seeds, sesame seeds, oregano, chilly pepper to have a very hot bite or anything else you like. Bake at 200 C for about 10/12 minutes, until crisp. Cool on wire rack. Store in a airtight container and use within 2 weeks.

Happy St.Patrick's Day!

lunedì 15 marzo 2010

Insalata di carciofi

“…squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta del suo cuore verde.” Pablo Neruda ha dedicato dei versi a questo curioso ortaggio, io mi limito a prepararci un’insalata...

Insalata di carciofi

...ed è comunque un’ardua impresa perché, lo confesso, i carciofi sono per me un problema, una vera sfida.
Non sono capace di sceglierli né di riconoscerli - ebbene sì, oltre al carciofo romanesco pare esistano più di cento varietà - e non sono in grado di pulirli, mi dà sempre un gran fastidio doverne buttare via così tanto. Ed a volte non mi riesce neppure tanto bene la cottura, il rischio è la disintegrazione in pentola. Insomma, un vero disastro. Quindi, iniziamo da una preparazione semplice e basilare, qualche consiglio giusto... et voilà!

Insalata di carciofi

4 carciofi novelli
una manciata di noci
1 limone
3 dl di vino bianco secco
2 cucchiai di olio
pecorino romano
mentuccia
sale pepe

Procedimento
Eliminate tutto il gambo dei carciofi quindi scartate le foglie esterne più dure fino ad arrivare a quelle chiare per tre quarti. Spuntateli con un taglio netto e tornite il fondo eliminando la scorza dura e fibrosa. Divideteli in due, eliminate l’eventuale fieno interno e, con un coltello piuttosto affilato, tagliateli sottilissimi, lasciandoli cadere in acqua fortemente acidulata con il succo di limone.

Mettete il vino in una casseruola, unitevi un bicchiere di acqua, il sale e fate alzare il bollore. Tuffatevi i carciofi e fateli bollire per 3 minuti quindi scolateli.

Distribuite i carciofi in piccoli piatti da portata, cospargeteli con scaglie di pecorino romano, con le noci tritate grossolanamente ed infine condite l’insalatina con olio, sale, pepe e qualche fogliolina di mentuccia fresca.


* Qui un filmato molto interessante che spiega come pulire i carciofi romaneschi e consiglia l’uso dei gambi di prezzemolo al posto del limone per non farli annerire.


Artichoke salad
4 baby artichokes
3 cups of white wine
5 tablespoons extra-virgin olive oil
1 1/2 ounces shaved young Pecorino Toscano cheese
10 mint leaves, thinly sliced plus whole leaves for garnish
2 handfuls of shelled walnuts, coarsely chopped
1 lemon

Direction
Cut off artichoke stems and discard. Clean the artichokes, removing all outer leaves until you have only the tender hearts. Cut off green tips. Put these in water with fresh lemon juice so the leaves do not turn brown. Slice the artichoke hearts julienne style (very thin). Drop sliced artichoke into the acidulated water. Repeat with remaining artichokes.
In medium saucepan, bring about 1 cup of water and 3 cups of white wine to a boil. Add salt, then artichoke and boil them for 3 minutes.
Drain artichokes and transfer in a large bowl. Add a good handful of coarsely chopped walnuts, mint leaves, 2 tablespoons oil, salt and pepper. Top with cheese that is thinly sliced
and serve.

giovedì 11 marzo 2010

Decora la tua Pasqua con Caffarel

Cioccolato extra

E’ arrivato un pacco carico carico, carico di… decorazioni di zucchero, cioccolata, colori alimentari, l’elegante grembiule da maitre chocolatier ed un grande uovo di Pasqua di puro cioccolato fondente, il tutto gentilmente offerto da Caffarel che ha selezionato il mio spazio e quello di altre blogger per coinvolgerci nell’esclusiva attività di decorazione di un uovo di cioccolata.

Caffarel

Ma l’attività non finisce qui. Caffarel premierà, con un piccolo regalo, chiunque voglia cimentarsi in una sorta di “gara di decorazioni” di uova di cioccolato. Per partecipare gli utenti possono iscriversi e pubblicare una foto della propria decorazione nel canale di Made In Kitchen creato appositamente per questa attività.
Partecipate numerosi e... buon lavoro!

martedì 9 marzo 2010

Risotto al radicchio, speck e fonduta di Castelmagno

Vi regalo un po’ di colori primaverili perché di questo interminabile inverno non ne posso davvero più. Fuori piove ancora, è tornato il freddo, il grigio… l'atmosfera giusta per un bel piatto fumante di risotto.

Risotto al radicchio con fonduta di Castelmagno

Nel cercare di recuperare spazio in libreria, ristabilendo tra le riviste un po’ di ordine (si fa per dire: questo lo tengo, questo pure… ed anche questo!), ho trovato sulla rivista Alice la ricetta di questo risotto mantecato all’onda, come si suol dire, caratterizzato dalla presenza del formaggio Castelmagno e cosparso di speck croccante.
E’ venuto fuori un risottino davvero strepitoso, alla faccia della dieta :)


Risotto al radicchio, speck e fonduta di Castelmagno

400g di riso Carnaroli
500g di radicchio lungo trevigiano
1 bicchieri di vino rosso
1 scalogno
200 g di speck
1 lt di brodo vegetale
20 g di parmigiano
20 g di burro
1 dl di olio di oliva
sale e pepe

200g di Castelmagno
100ml di panna fresca

Procedimento
Mondate, lavate, asciugate ed infine tagliate a listarelle le foglie di radicchio - ricordatevi sempre di tenere da parte qualche bella foglia di radicchio per impiattare il risotto - quindi passatelo in un tegame con pochissimo olio.
Portate a cottura la verdura lasciandola stufare a tegame coperto e fiamma bassa. Prima di spegnere, sfumate con metà del vino rosso.

Tagliate lo speck a striscioline sottili e fatelo rosolare in una padella arroventata sinché risulti ben croccante.

Mettere in una casseruola l’olio e lo scalogno affettato sottile; lasciarlo cuocere dolcemente, a fiamma bassa, per alcuni minuti quindi procedere con la tostatura aggiungendo il riso e rimescolatelo bene perché possa assorbire il condimento. Quando i chicchi diventano traslucidi versate e fate sfumare il vino rosso avanzato.
A questo punto alzare la fiamma e iniziare a versare sul riso del buon brodo bollente (non di dado), a mestoli, continuando a rimestare regolarmente con un cucchiaio di legno. Man mano che il brodo evapora e viene assorbito, continuare a cuocere sempre a fuoco forte e aggiungerne dell'altro brodo bollente, a mestoli, fino a cottura ultimata, stando attenti che il riso resti al dente (da 14 a 18 minuti).
Ricordatevi di aggiungere, a metà cottura, il radicchio precedentemente stufato e metà dello speck rosolato.

In ultimo si procede alla mantecatura che vuol dire unire a fine cottura, a fuoco spento, un grasso - nel nostro caso il burro ed il parmigiano.
Poi si lascia riposare il risotto nella pentola, coperto, per alcuni minuti.

Il risotto va tenuto piuttosto liquido (all'onda), deve risultare morbidissimo e cremoso al palato.

Tagliare il Castelmagno a pezzetti, mettetelo in un tegame e ricopritelo con uno strato di panna. Mettere il tegame a bagnomaria a fuoco vivo e mescolare il composto in continuazione. Fate fondere fino a ottenere una crema, poi unite un paio di cubetti di ghiaccio per renderla liscia e lucida. Lasciare a bagnomaria a fuoco spento ancora un minuto rimescolando continuamente.

Impiattate il risotto versando nel mezzo la fonduta e guarnendo il piatto con lo speck croccante tenuto da parte ed alcune foglioline di radicchio.

martedì 2 marzo 2010

Pasta con capperi, mandorle e tonno

Questo è un piatto semplicissimo che dimostra come sia possibile mangiare benissimo con il minimo sforzo.
Il segreto? Assicurarsi solo ingredienti di prima qualità come i capperi di Pantelleria, piccolissimi e succosi; la ventresca di tonno in olio d’oliva, una delle parti più pregiate del tonno ricavata dalla parte del pesce che ricopre i fianchi e la cavità addominale. Ed ancora, le mandole d’Avola.
Anche la più semplice delle pastasciutte diventa così qualcosa di speciale grazie a questi ingredienti eccezionalmente intensi di profumi.

Pasta con capperi, mandorle e tonno

Per rendere il tutto più elegante ho servito la pasta in piccoli bicchierini, perché questo è un primo piatto ottimo anche freddo.
Ha riscosso un notevole successo e, date le dimensioni ridotte della porzione, è stato possibile fare il bis senza sensi di colpa.

Pipette con capperi, mandorle e tonno

350g di pasta, nel formato che preferite
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria
3 filetti di acciughe
un pugno di mandorle d'Avola
200g di ventresca di tonno in olio d'oliva
1 spicchio di aglio
la buccia di un limone
Olio extravergine d'oliva
Origano

Procedimento
Dissalare bene i capperi tenendoli momentaneamente a bagno in acqua fredda
Mentre la pasta cuoce, in una padella versare abbondante olio extravergine d'oliva ed uno spicchio di aglio, piccolo. Quando sarà leggermente imbiondito gettatelo via ed aggiungete i capperi leggermente schiacciati con l'aiuto di una forchetta, ed i filetti di acciuga.
Quando i filetti si saranno sciolti aggiungete le mandorle tritate grossolanamente. Lasciate soffriggere per un attimo.
La pasta nel frattempo sarà pronta, scolatela, versatela in padella.
Grattuggiate la buccia di limone e, se gradite, spremete anche parte del succo direttamente sulla pasta (io non l’ho fatto).
Spadellate per amalgamare gli ingredienti e soltanto per ultimo aggiungete la ventresca di tonno sott’olio sfilettata.
Guarnite con qualche fogliolina di origano.


Pasta with tuna, capers and almonds

380g of any short/long pasta
1 tablespoon salt-packed capers, rinsed thoroughly and patted dry between two paper towels
olive oil-packed tuna, high quality
a handful of almonds, coarsely chopped
grated zest of 1 medium lemon
Fresh oregano
1/2 pound (200 g) tuna packed in olive oil, ideally ventresca, which is tenderer
3 salted anchovies, rinsed and boned

Directions: put the garlic in about two table spoons of olive oil, stir around a couple of minutes. Do not let it become brown. Add capers gently crushing with a fork and then the anchovy. Again, stir a couple of minutes till the anchoy is almost melted. Add almonds, coarsely chopped and toast lightly for 1 minute. It is not necessary to add salt. Cook pasta for 2 minutes less than what package indicates. Drain pasta and put it into a skillet with the sauce.
Finely crumble the tuna into the mixture and grated lemon zest. Mix gently. Garnish with oregano. Serve either hot or cold.